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Copyright: Silvio Sorcini (Silvio2006)
(54757) |
Genre: Places |
Medium: Color |
Date Taken: 2011-04-17 |
Categories: Architecture |
Exposure: f/10.0, 1/400 seconds |
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Photo Version: Original Version |
Date Submitted: 2012-12-22 5:23 |
Viewed: 1385 |
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Comacchio
Da Wikipedia
Comacchio è, sotto l'aspetto paesaggistico e storico, uno dei centri maggiori del delta del Po. Ha origine circa duemila anni fa, durante la propria storia fu assoggettata al potere dell'Esarcato di Ravenna prima, del Ducato di Ferrara in seguito, per poi tornare a far parte dei territori dello Stato Pontificio
L'etimologia del nome è incerta (greco-latino cumaculum= "piccola onda"; "raggruppamento di dossi" in etrusco). La fondazione viene attribuita agli Etruschi, che erano già stanziati nel Delta del Po. Vicino a Comacchio si trovava infatti la città etrusca di Spina.
Sorta sull'unione di tredici piccole isole (cordoni dunosi litoranei) formatisi dall'intersecarsi della foce del Po di Primaro col mare, ha dovuto orientare il proprio sviluppo, sia sul piano dell'urbanistica sia su quello dell'economia, sull'elemento acqua.
In seguito alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente, Comacchio entrò a far parte dell'Esarcato d'Italia [4] Il primo vescovo della città di cui si ha memoria fu Pagaziano (menzionato nel 503 e nel 504). Comacchio passò poi sotto il Regno Longobardo dopo il Capitolare di Liutprando del 715 (in cui vengono descritte le norme e le tasse a carico dei comacchiesi per poter esercitare il commercio del sale nelle regioni della Pianura padana sottomesse all'autorità longobarda).
In epoca longobarda il territorio venne donato ai monaci di san Colombano nel grande Feudo monastico di Bobbio che vi installarono il loro porto fluviale, oltre che sviluppare l'agricoltura e l'allevamento e lo sfruttamento delle saline, il cui sale era trasportato in tutto il nord d'Italia. Tra i secoli VI e IX, Comacchio dispose di una delle più potenti flotte dell'Adriatico entrando direttamente in concorrenza con Venezia.[
Non accettando Venezia la presenza di una avversaria nella stessa area geografica nell'anno 866 la occuparono e la saccheggiarono una prima volta.
In seguito fu più volte occupata e distrutta dai Veneziani, passò sotto il dominio degli Estensi nel 1299.
Con l'esaurirsi della dinastia estense, nel 1598 ritornò sotto la giurisdizione della Chiesa, che la pose nella neonata Legazione di Ferrara. Comacchio fece parte dello Stato Pontificio fino al marzo 1860, quando i territori delle ex Legazioni furono annessi al Regno di Sardegna per effetto dei plebisciti.
Una mirabile definizione di Comacchio è contenuta nella Gerusalemme liberata, di Torquato Tasso:
« Come il pesce colà dove impaluda / ne i seni di Comacchio il nostro mare, / fugge da l'onda impetuosa e cruda / cercando in placide acque ove riparare, / e vien che da se stesso ei si rinchiuda / in palustre prigion né può tornare, / che quel serraglio è con mirabil uso / sempre a l'entrare aperto, a l'uscir chiuso. »
Una lapide con questa citazione campeggia su una delle due torri fortificate del ponte dei Trepponti, nel cuore della città storica.
L'insularità di Comacchio ebbe fine nel 1821, quando venne costruito il terrapieno stradale che la collega ad Ostellato.
È tra le città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione ed è stata insignita della Medaglia di Bronzo al Valor Militare per la sua attività partigiana durante la Resistenza italiana durante la seconda guerra mondiale.
Il simbolo di Comacchio è il complesso architettonico dei Trepponti. Creato nel 1634 dall'architetto Luca Danesi, è costituito da cinque ampie scalinate (tre anteriori e due posteriori), culminanti in un piano in pietra d'Istria.
Il Duomo di Comacchio, intitolato a San Cassiano, risalente all'VIII secolo d.C., comprendeva, in origine, tre navate, mentre oggi ha un'unica navate con dodici cappelle laterali. Al suo fianco si erge la torre campanaria.
I ponti sono l'elemento qualificante del centro storico di Comacchio, dato che il centro abitato antico sorgeva su piccole isole collegate le une alle altre. Oltre ai Trepponti, un altro ponte notevole è il seicentesco «Ponte degli Sbirri».
L'ottocentesco Palazzo Bellini ospita la Galleria d'Arte Contemporanea, l'Archivio Storico, la biblioteca, e gli uffici dell'assessorato alle istituzioni culturali.
Il Museo del Carico della Nave Romana ospita il relitto di una nave commerciale di epoca imperiale, riemersa nel 1989 durante i lavori di drenaggio di un canale. La nave, in eccezionale stato di conservazione, conteneva ancora tutto il carico (anfore con derrate alimentari, lingotti di piombo, alcuni tempietti votivi in piombo). L'intero carico nonché le attrezzature e l'abbigliamento dell'equipaggio sono esposti nel museo, insieme a una ricostruzione della nave.
Tra i numerosi edifici storici di Comacchio si segnalano: i monasteri di Santa Maria in Padovetere (nella Valle Pega) e Santa Maria in Aula Regia (X secolo), la Torre dell'Orologio (risalente al Trecento), la Loggia dei Mercanti o del Grano, il vecchio Ospedale San Camillo, e il Loggiato dei Cappuccini, formato da 142 archi sostenuti da altrettante colonne di marmo.
Il Centro Visite del Parco del Delta del Po organizza escursioni nelle Valli di Comacchio, per mostrare le antiche pratiche di gestione della valle, pesca e marinatura delle anguille e delle acquadelle, e contrasto della pesca di frodo. All'interno della Manifattura dei Marinati sono visibili gli antichi camini, le friggitorie per le acquadelle, i locali e gli attrezzi per il trattamento e lo stoccaggio del pesce.
Comacchio
From Wikipedia, the free encyclopedia
Comacchio is a town and comune of Emilia Romagna, Italy, in the province of Ferrara, 48 km from the provincial capital Ferrara.
Comacchio is situated in a lagoon just north of the present mouth of the Reno. It is built on more than thirteen different islets, joined by bridges. The most important wealths of these wetlands are the fish farming and the salt ponds. The seaport of Porto Garibaldi lies 7 km to the east.
After its early occupation by the Etruscans and the Gauls, Comacchio was annexed by Rome. Under Emperor Augustus, who ruled Rome from 27 BCE to 14 CE, a canal was dug to deepen its lagoon.
Comacchio enjoyed prosperity under the Goths and the Lombards, and became the seat of a duchy. When the Franks descended into northern Italy in 756, their king, Pepin the Short, included Comacchio in his famous donation of land to Pope Stephen II, a grant later confirmed by Pepin's son and successor, Charlemagne. In 854 Comacchio was sacked by the Venetians, who destroyed it in 946. The Holy See later acquired the city and presented it to the archbishopric of Ravenna.
In the 13th century, Emperor Rudolph I conferred it on Obizzo IV d'Este of Ferrara. In 1508 it became Venetian, but in 1597 was claimed by Clement VIII as a vacant fief. In 1598 the Papal States again acquired Comacchio and retained it until 1866 when it became a part of the Kingdom of Italy.
Since then, most of the swamp land has disappeared, leaving ground for the expansion of agriculture, and creating new zones for dwellings. Comacchio was once home to a factory for sugar refining, which closed in 1988. |
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